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Tramortito da un discorso adulto, con gli occhi degli altri proiettati nel calcolo delle probabilità e nel ragionamento sui rischi, decise di lasciare il tavolo. Non gli serviva più uno specchio per sapere davvero chi fosse né scorrere vecchie foto in cui intatti trepidavano, come su una pista d’atletica,...
Per un dolore improvviso all’anima, dovuto al contatto con gli spettri della paura, gli fu prescritto l’isolamento fiduciario della parte migliore di sé. Per un periodo restò a vivere esternamente con la parte più oscura, abile nel trasmettere ansia e smontare i sogni. L’altra invece non uscì per giorni...
Quasi una vita ci mise a seppellire le ragioni dell’esitante. Al finestrone di una casa non sua, tramortito per un’altra giornata dispersa, radunò giorni andati dove la titubanza aveva governato ogni sua decisione e la retorica del dubbio aveva umiliato la sintassi dell'agire. La percezione di quel resoconto pomeridiano...
Così invasivo e mediatico, il pandemonio della pandemia ha elevato a supremo manico il senso di morte. Se non ce lo leviamo di dosso, crepiamo prima. Un passaggio rapido, l’altra sera, nel gallinaio dei talk show mostra come piaccia al sorvegliante mainstream portare legna al fuoco del “disagio permanente”,...
Sono sette mesi che siamo entrati nel reality Il Grande Covid. E ci siamo talmente dentro che abbiamo rinunciato alla democrazia. Una bella pietra sopra al ragionamento, al produttivo scontro tra idee, alla nobile arte del confronto. Alla gogna qualsiasi tentativo di autonomia di pensiero tra editti di “chiusura...
Il Bar dei Giuramenti è quel gazebo in fondo al mare, sospeso su una nuvola, con i tavolini avoriati che sembrano chierichetti festanti dopo il mistero della fede. Ha come tetto un colabrodo rovesciato dagli infiniti fori, progettato da un collezionista di falsi Seurat. Vicino al gazebo, in una...
Fu una luna rassegnata alla frattura del mare a convincere la Libertà a scrivere sulla spiaggia una lettera con la spuma delle onde. Di parole decisive e proclami non ne aveva più né immaginava una missiva carica di supponenze e vani incintamenti. Abituata al sorriso di Giuda, spesso costretta...
Il miracolo della luce che cade. Le begonie filanti raccolte in botole di buio, le efelidi di una Venere pallida che attende il battito di un eroe, i graffi d’un gatto ramato sui tetti dell’Orsa Maggiore, la semina dei guardiani della luna, i tratti finali d’una penna che scrive...
(Ciclo "Nostalgia canaglia": 2 agosto 1998). E i miti si fanno vivi all’ora propizia, mentre il cielo si scioglie, gli uomini non fanno gli uomini, i mediocri dettano legge e quel fetente di Fato s’accanisce persino nell’ultima passerella dei Campi Elisi, bucando le ruote al campionissimo. Ma è solo...
Uscito a fatica da un assembramento di luminari del bagnasciuga, riparato il ponte di un precario castello di sabbia, si lasciò alle spalle il lido delle grandi batoste, trattenendo dentro il tepore della sconfitta come se fosse un terapeutico souvenir dell’inferno. Avrebbe voluto incontrare qualcuno per raccontargli il sapore...