Un giro di bardo

Scrigno di piccole prose, “riempitivi” di colore che aspirano a divenire, per immagine ricevuta, “diversivi” in giornate prive di sogni e segni. Spie di verità, munite di suono breve, da condividere in ogni ora del giorno, altamente consigliate prima che il gallo canti, in una pausa caffè e, perché no, nel pieno di una bicchierata tra amici. Non adatte ai luminari dell’ego e ai cretini pieni d’idee.

L’uomo libero non butta le scarpe vecchie

Gli chiesero per l’ultima volta, prima di spedirlo a vita al Ministero delle Fotocopiatrici, di rinnegare l’Inno all’Uomo Libero che aveva pubblicato su un foglio non allineato. Non riuscì proprio ad accontentare quella giuria accigliata, ma rilanciò mai preoccupandosi...

Io sono il Milite Noto

Non c’è stele che mi ricordi né festa sbandierata che mi celebri, un rigo non mi è concesso sui libri di storia, la letteratura ogni tanto mi scrittura per romanzi di battaglia o biografie di sconfitti: io sono il...

Ti manca la nebbia di mare

Un’artista all’ultimo colore lasciò la tela riposare in una sera d’improvvisa frenesia. Nelle gambe sentiva il passo della fuga, tra le mani un tremore di stanchezza, in petto il pugno dell’inappagamento. Abbandonò sul cavalletto una piazza abbozzata, in cui...

Il Messia in lavanderia

Nel portare i panni sporchi in lavanderia, il Messia rinunciò al discorso della Montagna. Non era un periodo di buona luce: tanti i conflitti che gli giravano dentro, troppi i templi da far saltare, ridotta all’osso la fiducia nell’umanità....

Quando una mattina ti rubano l’autostima

Pronto per un’impresa che smuoveva montagne, s’accorse ad alba avvenuta che s’erano rubati l’autostima. Un rumore dalla strada lo svegliò all’improvviso e alla finestra seguì impotente la manovra di uno spettro seduto nel suo abitacolo. Eppure l’antifurto era azionato,...

Biografia dell’ultimo cartaceo

In una mattina impaginata dalla pioggia, Colofone nacque nel sottoscala di una libreria. Il pianto inaugurale s’alzò nel puzzo della muffa tra le copie invendute dei Canti Orfici e una pila pericolante del Grande Gatsby. L’ostetrica di fortuna notò...

Il bar delle colpe altrui

Si ritrovò seduta in un bar senza barista, faccia a faccia con quella parte di sé senza colpe. I finestroni del locale consegnavano lo scenario metropolitano: passaggio di auto, un semaforo cadente, assenza di fiori, vetrine in festa con...

Nelle retrovie del tripudio

Gli chiesero, dopo l’ennesima impresa, perché mostrava misera contentezza, mentre altri cedevano al giubilo, persi negli sfrenati cortei. Seduto sotto un albero superbo, con gli occhi usciti dalla battaglia, lasciò ai pochi soldati, fuori dal clamore, queste parole: «Per...

La domenica del rimorso

All’arrivo sul ponte, lo scenario domenicale consegnava, oltre a un furore di telecamere e a una macchia di curiosi, una sagoma troppo avanti nel cielo. La novità di un rimorso, pronto a uccidersi per troppi rimorsi, entrò nelle cronache...

La biblioteca del pensiero fritto

Educato alla vista lunga e al rigore del tagliar corto, si ritrovò in una riunione di intimisti, cresciuti nell’oro e nel ristoro senza fondo. L’argomento sul trono, tirato in ballo dopo una degustazione di california rolls, era la sparizione...