Gli dissero che sarebbe risorto nella via più breve per il firmamento. Gli dissero anche che avrebbe avuto tesori illimitati e giorni pacifici nel paniere, a condizione però di lasciare quella notte incustodito l’astuccio dei suoi ultimi sogni. Quel bardo dagli occhi assiepati dietro una sbalorditiva timidezza non ci pensò un attimo: con i più bei quaderni che aveva, innalzò una trincea di carta e visioni abbozzate. Quando vennero per lo scambio, rimasero senza parole nel vedere quell’uomo con una penna caricata sull’orecchio colpire di sorrisi il buio rarefatto.
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